domenica 14 febbraio 2010

Il Podere

di Aldo Ardetti
Giulio aveva lavorato alla ristrutturazione di quel podere della bonifica con passione giacché i suoi erano venuti dall’Emilia Romagna per bonificare e costruire le città nuove in Agro Pontino. Il proprietario, Renato, è anch’egli figlio dell’emigrazione interna degli anni ‘30. Aveva deciso quei lavori per non mandare in malora la casa colonica che, da tempo disabitata, rischiava di crollare e sparire.
Giulio sapeva che, quando si trattava di ristrutturazioni, era un discutere sui dettagli, adottare continui compromessi. Per questi ultimi Giulio invitava spesso Renato nel suo studio per trovare insieme soluzioni soddisfacenti.
«Ormai siamo agli ultimi aggiustamenti, dovremo iniziare a impastare la calce» aveva esordito il cliente dopo i saluti.
«Direi proprio di sì» fu la risposta incoraggiante di Giulio.
L’incontro fu breve e risolutivo quindi Renato scappò via per altro impegno. A Giulio non restò che apportare minime variazioni e mentre era al tecnigrafo sentì squillare il cellulare. Fece per rispondere ma non era il suo: un cellulare continuava a suonare. Fu allora che concluse che Renato aveva dimenticato il suo telefonino nello studio. Lo aveva posato da qualche parte e poi se ne era dimenticato: alla prima occasione lo avrebbe recuperato.
Senonchè arrivarono altre telefonate e Giulio cominciò a scocciarsi. Ma non voleva spegnerlo: «Non si sa mai…»
«Ma quante telefonate riceve…?» e decise di avvisarlo. Il numero era libero mentre suonava anche l’altro cellulare. Si ritrovò ad avere un telefonino su entrambe le orecchie. In un lampo di lucidità capì che intanto era chiamante e chiamato. Quasi lanciando i due cellulari sulla scrivania pensò che, quanto prima, sarebbe stato necessario organizzare un periodo vacanziero.
Si mise a ridere a crepapelle fino a diventare rosso come la polpa di un’anguria matura.
Gli sta accadendo di nuovo, mentre siamo a tavola, dopo aver raccontato il fatto.

7 commenti:

  1. e famiglia...:)
    bene, grazie ad aldo abbiamo un secondo minicontributo!

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  2. ciao Aldo, bel raccontino.
    Sono un po stanchina e lascio un post veloce ...
    Ho seguito il racconto ed il tono di nervosismo che cresce. =)
    Ho fatto un po di fatica solo nel finale, a capire il gioco del non senso di chiamarlo al cellulare, l'amico.
    =)
    però poi l'ho capito! =)

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  3. Anna, fino alla eventuale pubblicazione cartacea, tutto è in work progress.
    E' dura in 1800 battute, meno di una 'pillola'... :-)

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  4. mi faccio coraggio allora!
    1800 battute ...
    mi sto allenando. Il trainer che è in me si sta alzando ed ha già cominciato con l'automotivazione ...
    =)
    (solo una fettona di torta al cioccolato tranquilli! roba naturale)

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